Veronica Franco acquisì fama e ricchezza, tanto da acquistare proprietà anche immobiliari e si poteva permettere anche di rifiutare coloro che non le erano graditi, ed i loro regali, benchè di gran valore. Si dice che, tra coloro che entravano nelle sue grazie, non solo per denaro ma anche per intelletto e cultura, alcuni venivano invitati nella sua dimora, specialmente nella stagione invernale e piovosa, per trascorrere piacevoli serate, non solo a risvolto erotico, cenando, discorrendo amabilmente e rallegrando la serata con della buona malvasia.
Veronica era giunta, a soli 20 anni, all’apice del successo e ciò è dimostrato dal fatto che i nomi suo e della madre, anch’essa donna avvenente e dotata di cultura e spirito, fossero registrati, ovviamente con le rispettive tariffe, nel registro delle 215 cortigiane veneziane di maggior prestigio, ovvero il “Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia”. Era quindi logico che, visti i tempi, la bella e affascinante Veronica, intelligente e colta fosse riuscita ad accedere agli esclusivi salotti veneziani. Poiché Le “cortigiane oneste” godevano del privilegio di scegliere i propri amanti, Veronica li selezionava in relazione alla classe sociale, al denaro e alla cultura, e grazie a tali criteri riuscì ad avere rapporti intimi con i poteri forti della città.

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