Ritratti di illustri donne della Repubblica Veneta, tratti dal celebre “Ritratti di donne illustri delle provincie veneziane” del 1826:
Cassandra Fedele – veneziana.
Cassandra Fedele o Fedeli (Venezia, 1465 – Venezia, 1558) è stata un’umanista italiana. Scrisse, in latino e in volgare, saggi e orazioni e lettere, e corrispose con umanisti e corti.
“…Va annoverata tra le italiche donne più dotte e più famose. Da originaria famiglia milanese nacque l’anno 1465, e fin da giovinetta sentì molto avanti nelle greche e latine lettere, avendo in ispezieltà le muse latine tanto propizie che spesso accompagnavasi sulla cetera i versi che improvvisava. La eloquenza, la storia, la teologia, la filosofia, benchè a’suoi dì assai povera le procacciarono mezzo di rendersi celebre e riverita, e lo fu a segno che giudicata venne emula delle antiche sapienti. Gio. Bellino fece il suo ritratto in età di anni sedici. Il Poliziano si recò a bella posta in Venezia per conoscerla confessando poi che “rimaneasi in dubbio se a confronto del prodigioso Pico dalla Mirandola dovesse concederle il primo seggio”. Voleanla alla loro corte i sovrani delle Spagne Ferdinando e Isabella, ma la Repubblica di Venezia comandò, “che la patria non restasse orba di sì strenuo ornamento”. Cinta di alloro recitò orazioni nella Università di Padova, ed altre al cospetto del Doge e del Senato. Al cospetto di Bona regina di Polonia, venuta a Venezia, recitò, quantunque in età di 90 anni, tale concione da meritarsi isso-fatto lo splendido dono di ricca collana d’oro; ed altre onorificenze ottenne da re e da pontefici, co’quali ebbe frequente carteggio. Altro non ci è rimasto di tanto suo sapere se non che pochi frammenti in versi ed in prosa. Ebbe a marito Giammaria Mapelli medico vicentino, da cui non ebbe mai prole, e con cui passò a vivere per qualche anno in Creta. Rimasta vedova nel 1521, riparossi a’recessi dello studio e della religione, e fu direttrice di un ritiro ospitaliere a s. Domenico di Castello, sin a tanto che giunse l’ultima sua ora, l’anno 1558 , contando 93 anni di età. Fu onorata di mausoleo e di elogi da’suoi contemporanei Barbaro, Sabellico, Augurello. Il francese Thomas, l’italiano Tiraboschi, l’inglese Roscoe la ricordarono tutti con ammirazione; e Maria Petrettini, nobile corcirese, ne scrisse forbitamente. la vita. Da ultimo parlò di lei con patrio entusiasmo la vivente dipintrice ingegnosa delle costumanze viniziane, Giustina Renier Michiel, in una di quelle briose sue Feste Veneziane che rese di pubblico dritto…”
