Curiosità veneziane:
Origine del nome della Calle, sotopòrtego e corte del Calice, a San Salvador nel Sestiere di San Marco, secondo il libro “Curiosità veneziane, ovvero origini delle denominazioni stradali di Venezia” dell’illustre dottor Giuseppe Tassini (Venezia Stab. Tip. Grimaldo e C. – 1872):
CALICE (Calle, Sottoportico e Corte del) a S. Salvatore presso la Calle dei Stagneri. Da una bottega all’insegna del Calice, la quale colla parte anteriore guardava la Merceria, ove s’addrizza alla Calle dell’Acque, e colla posteriore corrispondeva alla Corte che tuttora ne porta il nome. Fino dal 1537 noi troviamo che Zuan Andrea Venier dava a pigione casa e bottega poste a S. Salvatore, presso la Calle dei Stagneri, a M. Jacopo marcer al Calese. E nel 1582 Bartolomeo de Batista Bontempelli, marcer al Calese, notificava d’abitar coi figliuoli in contrà di AS. Salvador in le case del M.ºº Jeronimo Venier. Anche adesso all’imboccatura della Calle del Calice scorgesi l’arma dei Venier scolpita sul muro. Questo Bartolammeo Bontempelli Bresciano, a cui fu concesso un privilegio di cittadinanza Veneziana il 31 marzo 1579, tiene un posto distinto nelle patrie memorie, non tanto perchè le di lui manifatture venivano ricercate dai principi, e ne usava lo stesso Sultano, quanto perchè, insieme al fratello Grazioso, edificò in chiesa di S. Salvatore nella
crociera, verso il battisterio, un altare con tavola del Peranda, la quale rappresenta Gesù Cristo morto, sostenuto dalla Beata Vergine, e al disotto i ritratti dei due pietosi fondatori. Inoltre, ristaurò a proprie spese la chiesa delle Convertite alla Giudecca, e poscia sborsò 30 mila ducati per la fabbrica dello spedale di S. Lazzaro dei Mendicanti in Venezia, lasciandone 100 mila al medesimo scopo con testamento 12 febbraio 1613 M. V. in atti Fabrizio Beaziano. Egli morì pochi anni dopo, come rilevasi dalla seguente annotazione, tratta dal necrologio della chiesa di S. Salvatore: A dì 8 Novembre 1616. Bortolomio dal Calice d’anni 78 circa da febre per giorni 44 continui. Visitato dall’ecc. Gadaldino. Il Bontempelli fino dal 1568 si avea costrutto in chiesa di S. Salvatore la tomba colla modesta epigrafe: BARTHoLoMAEI BoNTEMPELLI A CALICE ET HAEREDUM MDLXVIII. Collo scorrere del tempo la di lui bottega divenne da speziale, ritenendo però la vecchia insegna, poichè scorgesi nella Descrizione della contrada di S. Salvatore pel 1661, che in Marzaria, non lungi dalla Calle dei Stagneri, e precisamente appo cha Zustimian (quindi palazzo Faccanon), Marchiò Brochini spicier al Calese avea casa e bottega appartenenti al N. U. Nicolò Venier.
Una bottega da speziale all’insegna del Calice diede pure il nome alla Calle, ed al Ramo Calle del Calice a S. Agostino, le quali strade, per mezzo d’un Ponte egualmente cognominato, avevano comunicazione, prima dell’interramento del rivo, colla Calle del Scaleter. Quando nel 1684 Paolina Airoldi Marchesini chiese d’essere abilitata a collocarsi in persona nobile et a procrear figli capaci del Ser. Consiglio, venne citato all’ufficio dell’Avogaria di Comun, qual testimonio, Ant. Sarcinelli spicier al Calice a S. Agostino. E si vede nella Descrizione della contrada pel 1712 che la bottega del Sarcinelli era situata precisamente appiedi del Ponte del Calice, all’imboccatura della Calle del Scaleter.