Uno dei misteri veneziani più inquietanti è legato a tragiche e misteriose vicende. Ovviamente parliamo di Ca’ Dario. È un edificio bellissimo situato al civico 353 nel sestiere di Dorsoduro e che si affaccia direttamente sul Canal Grande. Tuttora, secondo la credenza popolare è, di fatto, il palazzo maledetto. Fu costruito, per volontà di Giovanni Dario, nel 1479, quale dono di nozze per la figliola Marietta, promessa sposa del ricco mercante Vincenzo Barbaro. L’edificio è architettonicamente importante e perfino Claude Monet lo “utilizzò” per alcune sue opere. Ma ciò che ancora oggi inquieta è la terribile leggenda che sul palazzo grava da sempre. Quasi tutti coloro che ne sono entrati in possesso, infatti, hanno avuto, inesorabilmente, una sorte davvero tragica. Ed andiamo a fare un breve excursus sulle vittime di questo misterioso palazzo e degli spettri che al suo interno aleggiano senza pace.

Marietta, la figlia di Giovanni Dario, si suicidò, annegando nelle fredde acque della laguna, a seguito del tracollo finanziario del marito Vincenzo Barbaro, che, successivamente, morì accoltellato. Tragica fine anche per il loro figlio Giacomo, che morì in un agguato a Candia, nell’isola di Creta. Per 150 anni nessuno abitò la casa … In seguito gli eredi Barbaro nel XIX secolo, nella persona di Alessandro Barbaro, lo vendettero al commerciante armeno Arbit Abdoll, che fece bancarotta poco dopo l’acquisto della dimora. Abdoll, nel 1838, fu costretto a vendere Ca’ Dario, per una miseria, all’inglese Rawdon Brown, il quale, a sua volta, lo rivendette quattro anni dopo per mancanza di denaro per ristrutturarlo, e questo forse gli salvò la vita. E da qui la lunga lista delle vittime del palazzo maledetto. Nell’800 si suicidarono insieme Rymond Brown, studioso di Venezia, ed il suo coinquilino. Nel 900 , il nuovo proprietario, Charles Brigs, americano, dovette lasciare al più presto l’Italia per motivi morali dell’epoca e considerato persona non gradita nel territorio italiano, ed abbandonare il suo amante che si tagliò le vene dei polsi. lasciando scritte che maledicevano i veneziani scritte con il sangue su uno specchio. Negli anni 70 venne ucciso dal suo amante Raul, con un colpo al cranio, Filippo Giordano Lanze. Negli anni 80 la casa fu acquistata da Christopher Lambert, il manager degli Who, gruppo pop, che si suicidò tagliandosi anche lui le vene. L’ultima morte violenta è stata quella di Raoul Gardini, coinvolto nello scandalo di tangentopoli, che si suicidò con un colpo di pistola alla tempia. Ora il palazzo è in possesso di una multinazionale ed è attualmente in fase di restauro.
Che dire? Probabilmente in alcuni casi più che una maledizione fu la natura umana a portare alla morte alcuni dei protagonisti di questa strana storia ma permane sempre quell’alone di mistero legato all’aura malefica che ancora circonda il palazzo.